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Facebook per voi e i vostri figli. Attenzione alla condivisione
Dall’articolo Don’t Let Facebook ‘Oversharing’ Come Back to Haunt You and Your Kids di Sue Poremba, HPE Matter contributor
Siamo onesti – a tutti piacciono i social media. La possibilità di riallacciare i rapporti con vecchi amici, fare nuove amicizie, le ricette, i meme, i dibattiti politici. I social media hanno reso più semplice il raggiungimento di una larga fetta di pubblico. Piattaforme come Facebook e Instagram danno ai genitori la possibilità di vantarsi apertamente dei loro figli, condividendo foto e altri identificatori come scuole o organizzazioni. E per quanto riguarda i figli, anche loro avranno la possibilità di condividere ogni minimo dettaglio. Tutto ciò potrebbe però portare anche a conseguenze negative.
Questa continua condivisione di informazioni personali mostra il lato oscuro dei social media, soprattutto quando queste informazioni riguardano i ragazzi. Oltre alle informazioni personali, anche quelle condivise sono un tesoro per hacker e altri criminali.
Troppe persone utilizzano i social media come album di foto o come diario da consultare in sede futura, rendendo quindi necessario offrire uno storage virtuale e illimitato.
Uno storage di lunga durata è ideale anche per i social media. Essi dipendono dalla pubblicità per fare profitto. Grazie all’oversharing la vostra pubblicità sarà efficacie, si tratta solo di sapere tutto sulla vita virtuale degli utenti che si vogliono raggiungere. La grande quantità di Big Data immagazzinata sui server dei social media permetterà ai pubblicitari di personalizzare i contenuti basandosi su ciascun individuo, col risultato di aumentare i profitti sia per le aziende che per i social media.
Come detto prima però, anche i criminali informatici fanno utilizzo di questi dati per costruire attacchi informatici sempre più mirati e sofisticati. Le azioni di phishing sono una delle forme di attacco informatico più popolari, in grado di ingannare regolarmente anche gli utenti più consapevoli, tramite link o allegati. I Big Data provenienti dai social media sono uno degli strumenti più utilizzati proprio dai criminali informatici per eseguire i loro attacchi alla rete.
L’oversharing sui social media mette anche a rischio la sicurezza fisica, soprattutto quella dei più giovani, che si ritrovano a volte con informazioni condivise a loro insaputa. Postare foto di bambini a scuola, o mentre partecipano a specifiche attività, permettono molti vantaggi ai malintenzionati, anche perché possono sentirsi legittimati a utilizzare il materiale condiviso dai loro genitori, se non dai bambini stessi (es. V-Tech toy hack).
Da quando esistono Facebook e MySpace, adolescenti e giovani sono stati avvisati dei possibili rischi riguardanti i loro post. Attività illegali o commenti impropri possono compromettere la propria situazione professionale o addirittura la loro ammissione al college. Allo stesso momento, anche i genitori devono fare attenzione a ciò che postano riguardo i loro figli. Ecco alcune raccomandazioni:
- Fare una lista degli amici in modo da condividere le informazioni, soprattutto le più sensibili, solo con persone di cui fidarsi.
- Ricordarsi che le violazioni dei dati sono sempre dietro l’angolo e più ci sono informazioni di una persona più è alto il rischio di furto di identità e frodi.
- Fare un regolamento relativo all’utilizzo dei social media in azienda, che non tenga conto solo di quello che viene condiviso o se si accede o meno durante le ore di lavoro, ma anche di quello che si può condividere relativamente al proprio lavoro.
Non c’è niente di male nel condividere qualcosa sui social media, ma bisogna farlo con giudizio. Le informazioni che possono sembrare oggi innocue, possono in futuro diventare strumenti utili anche per criminali o per concorrenti che vogliono guardare alla vostra azienda. Ricordatevi, tutto ciò che pubblicate è sempre sotto la vostra responsabilità.
HPE Security Research Cyber Risk Report 2016
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